LA VIOLENZA NELLA SCIENZA POSTMODERNA: ESPRESSIONE DEL PROGRESSO DEL PENSIERO
La frattura venutasi a creare tra la scienza postmoderna e la filosofia è soltanto apparente: la scienza postmoderna non è che l’applicazione pratica del pensiero dominante relativista.
Sulle frequenze di Radio Deejay è oggi andata in onda la descrizione parodistica di una immaginaria università corrotta, la Ucfla, l'Università Corrotta Francesco Lancia, dal nome dell'autore del brillante sketch. Una caricatura molto prossima alla realtà.
L'ORIGINE COMUNE DELL'ESTREMISMO RELIGIOSO E DELLA SCHIZOFRENIA OCCIDENTALE
Senza il confronto, il conflitto, pur possibilmente zittito dalla forza prevaricante di una delle due parti, si riavrà, come le teste dell’idra che rispuntano da ferite non cauterizzate.
L’INDIFFERENZA DEL NOSTRO SGUARDO: ESPRESSIONE DELL'IGNORANZA, LIMITE DELLA CONOSCENZA
di Simone Basso
Valutare la differenza vuol dire riconoscerne i limiti e le qualità, additarla come causa del conflitto significa invece arrendersi ad essa.
IL SEGRETO DELLA FELICITÀ? LAVORARE
I giovani non vedono l’ora che arrivi il week-end, i più vecchi invocano la pensione come se fosse il paradiso. Lavorare è diventato così brutto? È proprio vero che solo al di fuori del lavoro si può essere veramente appagati? Che cosa stiamo sbagliando nel nostro modo di approcciare ad esso?
Montesquieu, Verri, Hegel avevano intravisto bene e con largo anticipo che ne sarebbe stato di noi mentecatti postmoderni. La filosofia cela disseminati nella sua tradizione potenti antidoti alla stupidità, ma siamo ancora lontani dal ritenerci malati per poter prendere sul serio la ricerca del rimedio.
Per ciascuna problematica si riesce ad individuare il colpevole, sia esso una grande multinazionale o un fenomeno politico-economico ben specifico, ma raramente si arriva a riflettere sul ruolo che ha la società in tutto questo, e automaticamente (almeno dovrebbe esserlo) sul ruolo di ciascun cittadino.
La Camera ha appena approvato l'articolo che stabilisce il reato di propaganda fascista, rappresentando adeguatamente il grottesco dell'Italia, la miseria su cui si crogiola la nostra “cultura”.
Oggigiorno, tra i "profani", si compie una svalutazione frettolosa dell'arte astratta, la quale – si dice – non riesce ad essere "vera arte". Ma davvero lo sfumare delle figure può essere associato ad un regresso? Qui proviamo a mostrare il contrario, in una breve analisi della tendenza artistica che cominciò a prendere piede verso la fine del XIX secolo.
Platone sapeva già bene che la vera giustizia non è quella che infligge punizioni per aver trasgredito la legge e che, anzi, questo trattamento porta a peggiorare le persone invece che elevarle ad un maggiore grado di consapevolezza riguardo a ciò che è buono e giusto. Proprio come un cavallo non domato ha bisogno di sviluppare fiducia con chi lo cavalcherà e questo avverrà quando il fantino si prenderà cura del cavallo e non quando lo picchierà, così l'uomo non educato al bene capirà cosa è buono quando verrà educato da chi ritiene sia lì per prendersi cura di lui, per restituirgli la sua libertà, e non da chi vuole sottometterlo malmenandolo e togliendogli la libertà.
I giovani del Duemila non sognano più, sono smorti, spenti, chiusi nelle loro prigioni, incastrati nei cicli produttivi di un capitale impazzito, pronti a inseguire Charlie Chaplin in Tempi moderni. Cosa è accaduto e come se ne può uscire?
La competizione inerente al capitalismo ha portato nel processo storico all'emersione delle politiche identitarie come modello funzionale all'organizzazione politica in Occidente, ma è irragionevole pensare che chiunque vi abbia posto mente a priori. Comprendere le ragioni per cui è accaduto rivelando istanze che rimangono non esaminate nelle menti individuali può contribuire ad illuminare la temperie culturale che oggi stiamo vivendo.
IMMAGINAZIONE TEORETICA: VIA D'USCITA DALLA FINTA SCELTA DEL CONSUMISMO
“So di non sapere”. L’unica frase che certe persone ricordano dopo tre anni di filosofia studiata al Liceo, un’affermazione che si pronuncia quasi scherzando per evitare una conversazione su qualcosa di poco noto, o ancora meglio una citazione per accompagnare una foto profilo un po’ hipster che punta a raggiungere 200 likes.
Gli ultimi secoli sono stati caratterizzati da un sempre maggiore sviluppo della teoria dei diritti, accolta come soluzione per sanare le disuguaglianze e le prevaricazioni presenti nelle comunità. Si è rivelata una dottrina sufficiente a migliorare il contesto collettivo?
I dati sono sempre più allarmanti, le voci critiche si sollevano, ma la tendenza è la stessa da decenni. Perché?
Da qui si costruiscono le relazioni: se in un primo punto, infatti, è incontrovertibile l’esistenza dell’interesse, allora la ragione deve chiedersi – nelle relazioni d’aiuto – come aiutare l’interlocutore, e può farlo solo se all’interno della relazione c’è sia intendimento, sia amore verso quella persona. Sarebbe possibile aiutare – per un educatore, docente o psicologo –, cioè voler il bene, senza amare?
di AM
“Gazzetta filosofica” è un nome e un progetto che vuole essere inclusivo. Il gruppo di ricerca AM si propone l'approfondimento di tematiche culturali, sociali e politiche, affrontate in una prospettiva che cerchi di superare il settorialismo e la parcellizzazione dei saperi.