Al di là delle contingenze, per quanto importanti, non dimentichiamo il vero problema, sul quale dobbiamo indirizzare le nostre migliori energie.
Qualche suggestione ricavata dall'epistolario di Darwin ci fa intravedere la complessità che si cela in qualsivoglia teoria dell'evoluzione, che si estende ben oltre la biologia. Complessità che dapprima coinvolse Darwin nella tranquillità della sua intimità familiare, per travolgerlo poi sotto i riflettori di un'Europa che l'aveva celebrato e maledetto, la quale, soprattutto, voleva delle risposte, molte, troppe risposte.
Il sistema capitalistico è apparso molto più forte e, soprattutto, molto più “compatto” rispetto alle tanto teorizzate criticità di “naturale” appartenenza. Alla luce di ciò, occorre chiedersi se il passato sia in grado di fornire degli insegnamenti.
Ci troviamo immersi in quella che viene definita l'estetizzazione del mondo. Siamo all'interno di una sorta di capitalismo artistico che possiede almeno due facce: da un lato sembra ridurre in maniera determinante la distanza tra il grande pubblico e l'esperienza estetica; dall'altro lato si fa promotore di una commercializzazione delle opere, che entrano a far parte di un circuito in cui ciò che conta è il successo economico. L'aura cede il passo al marketing con conseguenze che hanno un impatto sulla qualità della nostra esistenza.
L'ombra dell'inutilità si allunga sulla filosofia, minacciando di coprirne i frutti e condannandola all'oscurità. Illuminare le possibilità della filosofia, risollevandola dalle accuse di futilità, è oggi un compito determinante.
di Vittorio Possenti
Nel testo della sua relazione al recente Convegno di Brescia dedicato ad Heidegger nel pensiero di Severino (13-15 giugno), il filosofo Vittorio Possenti ha messo in rilievo le divergenze che sussistono tra il pensiero heideggeriano e la filosofia dell'essere di Severino sul rapporto pensiero-realtà, individuando al contempo le difficoltà teoretiche in cui entrambe le concezioni incappano.
La Philosophy for Children è una pratica che, fondandosi sul dialogo, oltre a contribuire allo sviluppo cognitivo dei bambini, offre l’opportunità di educare alla democrazia e ai valori a essa connessi.
Tutti gli esseri – dai sudditi ai potenti – sono soggetti all’influsso della forza, tutti gravitano attorno al potere: chi subendo, chi agendo-subendo. Nessuno ne è immune.
Per ottenere maggior consenso elettorale, viene fatto leva su quel sottosuolo comune di educazione cristiana che viene portato come modello di riferimento. Il problema sta nel fatto che coloro che propongono questi modelli in realtà non stanno affermando nulla, in quanto, da una parte, dichiarano di seguire quei valori, dall’altra, con la loro vita, fanno tutt’altro.
di Giulia Scapin
Quando subiamo un’ingiustizia proviamo immediatamente rabbia, risentimento, irritazione verso il responsabile. Quest'odio e desiderio di rivincita potranno mai portarci ad un effettivo risarcimento del torto subito? È così innaturale per noi porgere l'altra guancia?
Il sacrificio se tende al bene trasforma la rinuncia in conquista...
di Simone Basso
Gli errori della modernità indeboliscono i tentativi dell’uomo di pensare e conoscere ciò che è sacro, ciò che si nasconde dietro l’apparire delle
cose. Checché il postmoderno si ostini a sentenziarlo, il sacro non si riduce alla sua mera volontà.
Pur impegnato in severi studi rinascimentali, Francesco Fiorentino, nel testo “Lezioni di filosofia ad uso dei licei”, matura definitivamente l’adesione al neokantismo: temperando il proprio idealismo “critico” con le scienze sperimentali e il metodo spenceriano, realizza un’opera di autentico valore storiografico che ha formato intere generazioni nel primo Novecento.
Assai spesso e sempre di più esponenti della classe politica si scagliano contro gli appelli della comunità scientifica ignorando i principi stessi della scienza. Quale destino si profila per una società che affida loro il proprio governo?
Dalla proposta giuridica e sociale, una riflessione su un'utopia ragionevole.
È diffusa l’idea dell’inutilità della filosofia per la vita pratica e l’azione quotidiana. Ma, a guardare meglio, dimenticarsi delle domande fondamentali sull’uomo porta a coltivare male anche il proprio orticello, per quanto “concreto” e piccolo esso possa essere.