Da Socrate a Cartesio, al di là dei risultati di volta in volta conseguiti, la filosofia occidentale indica cosa è vitale e imprescindibile, grazie alla sua attività di ricerca e al suo ruolo sociale, che costituisce il cuore stesso della cultura.
di Gaia Tombolato
Oggigiorno si è soliti attribuire molteplici significati ad un’unica parola che viene in questo modo calata in differenti contesti. Ciò deriva in primo luogo dalla comune predisposizione di ogni singolo dizionario il quale assegna diverse definizioni per la maggior parte dei vocaboli a fine di descriverli nel modo più completo ed esauriente possibile. Un esempio riguarda la parola cultura assai nota ed utilizzata nel linguaggio comune. Il primo, se non il più ricorrente significato ad essa conferito, è «patrimonio di conoscenze di chi è colto» oppure «insieme delle nozioni organicamente apprese e dal sapere scientifico, letterario ed artistico». Tuttavia per definire ciò che si intende con il termine cultura non è sufficiente riferirsi semplicemente alle definizioni appena riportate ed enunciare dunque che essa si esprime nelle cognizioni acquisite attraverso lo studio: tale parola presuppone infatti un significato ben più consistente. Efficaci sono le parole del filosofo Norberto Bobbio in Politica e cultura:
« Cultura significa misura, ponderatezza, circospezione: valutare tutti gli argomenti prima di pronunciarsi, controllare tutte le testimonianze prima di decidere, non pronunciarsi e non decidere mai a guisa di oracolo dal quale dipenda, in modo irrevocabile, una scelta perentoria e definitiva. »
Ecco allora che emerge con limpida chiarezza l’importanza del non dare tutto e subito per certo ma di prestare un attento spirito di osservazione critica rispetto alle varie testimonianze o a ciò che si ritiene inizialmente esatto e procedere quindi ad elaborare e prendere decisioni solo dopo aver compiuto una rigorosa e approfondita ricerca. Bobbio dunque dichiara che il compito dell'intellettuale sta proprio nel seminare i dubbi più che nel raccogliere le certezze.
In merito all’importanza del porre dei dubbi su ogni singolo fatto dato per scontato, Cartesio, nella prima delle sei Meditazioni metafisiche, mette l’accento proprio su questo aspetto per introdurre e dare successivamente avvio al suo capolavoro. Premette dunque che per liberarsi dalle opinioni comunemente ritenute vere se ne dovranno infirmare i fondamenti e quindi si dubiterà di qualsiasi cosa, in particolare delle cose materiali, prima di arrivare a dimostrare determinate tesi filosofiche.
« L’utilità d’un dubbio tanto esteso non appare a prima vista; eppure è grandissima, perché esso ci libera da tutti i pregiudizi ed apre la strada più agevole per distaccare la mente dai sensi, ma anche perché così non si potrà più dubitare, invece, di quel che accerteremo come vero in seguito. »
Ecco ciò che scrive per l’appunto Cartesio nel compendio delle sue meditazioni evidenziando come ogni scoperta di verità coincida con l’eliminazione di un dubbio corrispondente.
Norberto Bobbio dà inoltre prova di appoggiare la lezione fondamentale di Socrate. Questi pone infatti come prima condizione della ricerca e del dialogo la coscienza della propria ignoranza. La celebre asserzione «so di non sapere» sottolinea come anche il filosofo ateniese invitasse chiunque ad una ricerca continua della propria verità dal momento che anche chi crede di sapere, in realtà, non sa. La consapevolezza nel sapere che non si smette mai di imparare e conoscere si rivela quindi fondamentale e, ancora una volta, si arriva ad intuire come l’uomo colto sia proprio colui che valuta quanto più possibile prima di fare un’affermazione, e senza mai dare una soluzione che non si possa tornare a rivedere, lasciando dunque aperta la discussione.
Tale tema è cruciale in un certo senso anche per attuale sistema scolastico. L’istruzione dovrebbe infatti basarsi principalmente sullo sviluppo di una conoscenza critica derivante da uno studio necessario e doveroso per l’acquisizione del sapere. Tuttavia in diversi casi si preferisce adottare il classico metodo della lezione frontale senza dare luogo ad un aperto dibattito che permetterebbe sia al docente che all’alunno di confrontarsi e aumentare significativamente la comprensione. È importante quindi non fermarsi a leggere, ripetere e riportare ogni singola pagina di studio assegnata, bensì andare oltre ad essa cercando di cogliere il vero significato delle parole e dei concetti espressi.
È proprio la cultura intesa dal punto di vista di Bobbio a divenire così un modello da cui tutti dovrebbero prendere spunto: essa infatti costituisce un punto di partenza per la formazione dell’uomo, in quanto lo guida e gli fa aprire gli occhi davanti alle situazioni e alle conseguenze più varie. Come puntualizzano bene i filosofi presi in considerazione, è dunque ancora una volta assai importante il confronto con gli altri in quanto finalizzato al raggiungimento di un grado sempre più alto di conoscenza che miri a sua volta al conseguimento della felicità di ciascuno.
29 ottobre 2019
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