La notizia del sindacato conferma la tendenza: molti docenti inglesi vogliono lasciare la professione.
Il «Guardian» dà una notizia non proprio inattesa: pare che circa un terzo degli insegnanti inglesi intenda licenziarsi entro i prossimi cinque anni.
A scoprire la tendenza "segreta" è un'inchiesta indetta dal NEU, il National Education Union. Il sindacato si è rivolto ai propri iscritti e ha pubblicato i risultati della sua ricerca:
« su 10.000 membri, il 35% ha dichiarato che "sicuramente" non lavorerà nel settore dell'istruzione entro il 2026, mentre due terzi (66%) hanno affermato che lo stato della professione è peggiorato, e hanno incolpato il governo per non aver ascoltato e, anzi, aver sottostimato gli insegnanti. »
Il congelamento dei salari del settore pubblico, la mancanza di protezioni e le improvvisazioni di ogni tipo che il mondo della scuola – e non solo – ha subito, specialmente dall'inizio della pandemia, ha incrinato sempre più il rapporto fra docenti e stato, già in crisi negli ultimi anni. La professione dell'insegnante, sebbene ancora annoverata fra i key works, lavori essenziali, in realtà subisce una rapida svalutazione non solo economica, ma anche "sociale". Basterà allora la proposta del NEU, che nel prossimo periodo combatterà per un aumento salariale (7%) oppure è, insieme allo sciopero, un'altra cultura quella che bisogna auspicare?
9 aprile 2021