Rivoluzione: dal latino revolutio ovvero rivolgimento, ritorno. In ambito astronomico si intende un giro completo di un corpo attorno a un centro di massa. Un esempio è il moto di rivoluzione della Terra intorno al Sole dove un giro completo è l'anno solare, i 365 giorni. Quindi la rivoluzione non è caos ma il chiudersi di una fase e l'inizio di un’altra. Si parte dal punto A e si ritorna, alla fine, nuovamente al punto A. Questo accade anche con gli uomini e con i loro sistemi. Si toglie un re e si mette un altro re, si toglie un sistema di governo e se ne piazza un altro. Il vuoto si riempie sempre, si stravolge il tutto per ritornare al tutto.
L’esigenza di un'«ultrafilosofia» per il socialismo.
di Donato Bardamu
Il romanzo filosofico di Ajtmatov, il più eminente scrittore kirghiso, ci aiuta a riscoprire come negli anni ottanta, nelle repubbliche sovietiche, si erano fatti i conti col passato per gettare nuove basi. Il metodo con cui vengono trattati i temi dello scontro generazionale, del progresso, del lavoro, hanno ancora molto da insegnare, mentre il tratto fantascientifico testimonia la necessità di un ritorno alla metafisica e all’utopia.
Negli ultimi mesi sono uscite quasi parallelamente le edizioni italiane di due testi che, letti a confronto, illustrano in maniera sorprendente i due volti di Foucault come pensatore, filosofo e attivista politico. Da un lato, c’è il saggio Michel Foucault. La storia, il nichilismo e la morale, scritto da Paul Veyne, archeologo e storico francese collega di Foucault al Collège de France, una raccolta dei suoi scritti sull’amico filosofo portata in Italia da Ombre Corte; dall’altro lato, Blackie Edizioni ha tradotto il leggendario quanto controverso memoir di Simeon Wade, Foucault in California.
Considerazioni sulla funzione psichica del tradimento nell’opera di James Hillman Puer Aeternus.
di Giuseppe Gallelli
La neuroscienziata Michela Matteoli, nel suo ultimo saggio Il talento del cervello (1922), descrive la genialità del cervello come «l’oggetto più complesso nell’universo conosciuto» e propone buone pratiche per il nostro benessere psicofisico.
di Elena Usai
Partendo dalla pellicola The Lobster, che rappresenta nei suoi estremi più negativi due modi del vivere sociale, si riflette sulla natura delle relazioni che instauriamo con gli altri per cui rispetto al collettivismo e l’individualismo le relazioni di cura rappresentano un atto rivoluzionario, controcorrente rispetto ai due modelli di aggregazione sociale susseguitesi nella storia umana.
di Luca de Vincentiis
Il confronto e i dubbi sorgono dalla lettura della prefazione contenuta all’interno del volume Poeti italiani del secondo Novecento 1945 - 1995, i Meridiani Mondadori, edizione curata da Maurizio Cucchi e Stefano Giovanardi. L’edizione di riferimento è stata pubblicata per la prima volta nel novembre del 1996, seguita poi dalla sesta edizione risalente a marzo 2011.
di Stefano Protano
Jung distingueva due tipi psicologici principali e da essi ne derivava le due linee di pensiero che costituiscono, alla base, la storia della Filosofia occidentale. È possibile superare la fondamentale opposizione tra queste correnti diverse e complementari? oppure esse sono inevitabilmente destinate a restare in un conflitto perenne e di fatto insanabile?
Il corpo, materia animata, è il nostro esorcista. Egli è depositario, in questo secolo come mai prima, di un incarico fondamentale: scuotere l’ideazione forsennata della ragione dalle proprie mire espansionistiche per salvare così quel che resta dell’uomo reale, incarnato (embodied). Il corpo, in buona sostanza, è capace di salvare il soggetto conchiuso nella mente protagonista del secolo della nevrosi negazionista della realtà. Il seguente affondo non ha la pretesa di esaurire la vastità tematica del campo di ricerca che si propone di interrogare.